Collecchio, 19 agosto 2023 – Le dichiarazioni dell’allenatore crociato Fabio Pecchia, durante la conferenza di presentazione del match contro la Feralpisalò, rilasciate nella sala stampa del Mutti Training Center di Collecchio.
GIOCHIAMO PER APPASSIONARE I TIFOSI
“La squadra deve, come tutti, ripartire in campionato e conoscere nuove dinamiche. Il nostro modo di essere deve essere lo stesso. Cosa succederà sul campo, come diceva una canzone, lo scopriremo solo vivendo. E su Čolak non è cambiato nulla rispetto a Bari, l’atteggiamento deve essere prudente. Lui sta bene, lavora con la squadra, però credo che non sia il caso di rischiare. La fiducia dei 7.000 abbonati? Ci auguriamo tutti di tornare al Tardini come quello visto nell’ultima gara, qualcosa di straordinario e fantastico. E questo lo possiamo fare solo noi. Facendo risultato, giocando un calcio che appassioni la gente. Un passo è stato fatto perché settemila è una bella cifra, quindi abbiamo la voglia di non deludere nessuno. E di giocarci le nostre carte. La nostra casa deve essere ancora più forte e stimolante per tutti, c’è la voglia di ripartire“.
FERALPISALÒ SPAVALDA, HA UNA CODA DI ENTUSIASMO
“Al di là della partita con il Torino, le squadre che vincono i campionati di C e vengono su, lo dice la storia e parla chiaro, sono squadre che si portano dietro una coda positiva di entusiasmo e di risultati, che li aiutano ad affrontare il campionato di B con un atteggiamento anche spavaldo. E vedo, come contro il Torino, una squadra che ha idee, che verrà qui per giocare a calcio, vuole palleggiare, andando anche in vantaggio con il Toro. Questo per noi va bene, ci spingerà a correre ancora di più e a farlo bene. Però è una squadra che dirà la sua in campionato, senza farsi ingannare dai nomi. Come La Mantia, Martella, Ceppitelli, anche Sau, danno all’organico una certa dose di esperienza e diranno la loro in campionato. Non sarà una squadra rinunciataria, ha un’identità chiara“.
X, Y E…PARMA FAVORITO
“X e Y? Ci deve far pensare come a uno stimolo per tutto il sistema affinché le cose vengano fatte sempre meglio, perché la B ha avuto quel fascino particolare e questa situazione rischiare di perdere quella cosa che si era creata intorno. Spero che in futuro non si ripetano più. Parma favorito? Tutti mettono becco sulla situazione del Parma, per la stampa è naturale. Quando invece sono i colleghi a farlo, in alcuni momenti, è giusto mantenere un certo stile. Noi dobbiamo solo pensare a lavorare, giocare per vincere e vincere più partite possibili. Per me è una questione di stile parlare di quello che succede in casa altrui“.
DOVE ERAVAMO RIMASTI?
“Dove eravamo rimasti? Con Bonny unica punta? Benedyczak è in grado di ricoprire quel ruolo, ma dove siamo rimasti ce lo dobbiamo portare dentro perché quello deve essere una fiammella accesa che va alimentata. Quel misto di rabbia, tristezza, delusione che riguarda la squadra ma anche tutta la città. Giusto tenerselo dentro, dobbiamo ritornare e ripartire da dove ci siamo lasciati. Questo è la continuità di lavoro, più consapevolezza, crescita di qualcuno, ma vorrei ancora di più da parte dei ragazzi quella leggerezza, quel senso di affrontare le partite, con la fame, con l’aggressione, con il ritmo, ma con la leggerezza tipica dei giovani. Questo dobbiamo tenercelo, perché ci consente di affrontare le partite. Una squadra libera e leggera“.
IL TRAGUARDO DELLE 150 PANCHINE IN B
“Le 150 panchine in Serie B? Speravo di non farla la 150esima…“.