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PARMA CALCIO E ENRICO SERAFINO: TRA TERRITORIO, IDENTITÀ E AVANGUARDIA

Nel mondo del vino, il legame con il territorio è un elemento imprescindibile. Ogni bottiglia racconta una storia fatta di terra, clima, lavoro e passione. In questa intervista, esploriamo il valore dell’identità territoriale, il lavoro di squadra, la ricerca dell’eccellenza e un’originale e particolare attitudine.

In Enrico Serafino, Club Partner di Parma Calcio, si trovano infatti diversi punti di contatto con il Parma Calcio: dalla valorizzazione del territorio alla resilienza, dalla ricerca di una propria identità al voler trasmettere emozione e passione. In quest’ottica, Nico Conta, Presidente di Enrico Serafino, ci accompagna nel raccontare tutte queste caratteristiche per scoprire cosa significa davvero produrre un vino che sia espressione autentica della sua origine.

 

IDENTITÀ

Per me, il legame con il territorio è fondamentale. Il vino nasce dal territorio, dal suolo che lo alimenta e lo forma, e quando parlo cerco di evitare il termine “tradizione”, perché mi sembra limitante. Quello che conta davvero nel vino è il legame con la terra e l’ambiente in cui cresce. Infatti, la vite è probabilmente il vegetale che riesce meglio a trasferire i caratteri del suolo nel proprio frutto. In questo assomiglia quasi ad un 'animale' che interagisce e si adatta totalmente al luogo in cui vive.

Il nostro lavoro in cantina non è quello di aggiungere, ma quello di cercare di mantenere e preservare ciò che la natura ci ha donato. Si tratta di un processo delicato, e la vera qualità del vino si forma sin dai primi giorni di lavorazione. Per questo, la cantina è un luogo in cui dobbiamo avere un controllo rigoroso su molteplici aspetti: la temperatura, la salubrità degli ambienti, la velocità di lavorazione, la protezione dall’ossigeno e così via. Ogni dettaglio conta, esattamente come una squadra che gioca bene a calcio solo se tutti i calciatori sono ben organizzati sul terreno di gioco”.

Paolo Giacosa (Enologo) e Nico Conta (Presidente)

Paolo Giacosa (Enologo) e Nico Conta (Presidente)

SQUADRA

Non c'è un singolo elemento che da solo crea la qualità del nostro vino: è il lavoro di squadra che fa la differenza grazie alle sinergie create da tutti i membri del team. Il territorio è sicuramente il nostro 'padre', ma ogni passo che facciamo, dal vigneto alla cantina, deve essere supportato da esperti professionisti in grado di offrire il massimo della competenza. E’ un vanto per noi avere una squadra molto affiatata, dove ognuno si impegna per il bene comune, e condivide appieno l’obiettivo finale dell’eccellenza.

La qualità del vino, quindi, è il risultato di un impegno comune, un lavoro collettivo che coinvolge agronomi, enologi e tutti i professionisti che si occupano di ogni fase del processo produttivo. Anche qui è un po’ come in una squadra di calcio: solo se tutti giocano insieme e con lo stesso obiettivo, si arriva al risultato desiderato”.

 

ECCELLENZA

La ricerca dell’eccellenza è qualcosa che ci accompagna ogni giorno. Ogni anno è una nuova opportunità per migliorare, affinare i dettagli e cercare di alzare sempre l’asticella. Non esiste un punto di arrivo: l’eccellenza è un percorso che non si ferma mai. Ogni scelta che facciamo, dall'impianto delle viti alla gestione della vendemmia, è orientata a migliorare la qualità del vino senza accontentarci mai. Ogni piccolo miglioramento che possiamo ottenere è fondamentale per continuare sulla strada della qualità.

L’eccellenza, essendo un processo continuo, richiede pazienza, attenzione e dedizione. Non si raggiunge mai il 'traguardo', ma piuttosto si cerca sempre di darsene di nuovi e più ambiziosi. Ogni anno ci mettiamo in gioco per superare noi stessi e per rispondere sempre più alle aspettative di chi ama il nostro vino”.

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EMOZIONE

Il mio lavoro, e quello di tutti noi in cantina, è fatto prima di tutto di emozione. È la ricerca dell’emozione che ci spinge a dare il meglio, a metterci continuamente in gioco, a superare le difficoltà. Ogni bottiglia che produciamo è il risultato di un incontro tra la natura e l’impegno umano. Quando vedi il frutto del tuo lavoro crescere e maturare, c’è sempre un’emozione che sale dal profondo. È come quando vedi un figlio che cresce: ti prende un sentimento che è difficile da descrivere, ma che fa sì che ogni sforzo valga la pena.

Ogni vendemmia, ogni passaggio in cantina, è carico di quella passione che rende ogni bottiglia unica. Il vino è più di un prodotto: è il riflesso della passione di chi lo ha creato, delle sue emozioni, delle sue intuizioni. Se non ci fosse passione, il vino sarebbe solo un liquido in bottiglia. Ma con la passione, ogni sorso racconta una storia, un’esperienza, un momento unico”.

 

AVANGUARDIA

Per me, lavorare in avanguardia significa avere la capacità di innovare, di spingersi oltre, di fare qualcosa che nessuno ha fatto prima e che potrà essere messo a disposizione di tutti i produttori. L’innovazione è una delle chiavi per migliorare, per non fermarsi mai. Ad esempio, noi siamo stati i primi a sperimentare il metodo 'perpetuelle sbagliato®' in Alta Langa, qualcosa che, all’epoca, sembrava un rischio, quasi un’insensatezza. Ma senza quella visione innovativa, ci saremmo persi l’emozione di una cuvée che ci rende veramente orgogliosi.

Nonostante sia banale, voglio sottolineare che l’avanguardia non è solo una questione di tecnica, ma anche e soprattutto di visione. È il coraggio di fare qualcosa che altri non hanno ancora provato, e la soddisfazione arriva quando vedi che la tua idea diventa una tendenza consolidata. Un esempio su tutti è il nostro Zero 140 2005, che al momento della presentazione, grazie ai suoi dodici anni di affinamento sui lieviti, era il metodo classico pas dosé più affinato al mondo. Oggi, sette anni più tardi, altri stanno seguendo il nostro esempio pionieristico. Questo è avanguardia: cercare di anticipare i tempi e aprire la strada.

Nico Conta, Presidente Enrico Serafino

Nico Conta, Presidente Enrico Serafino

RESILIENZA

Nel mondo del vino, la resilienza è fondamentale. Non è mai un percorso facile. Ogni anno ci sono delle sfide, imprevisti che possono compromettere tutto. Una grandinata, un errore nella vendemmia, un’annata difficile. Ogni anno è una scommessa. Ma proprio come una squadra di calcio che deve affrontare un rigore contro, noi dobbiamo essere pronti a reagire, a restare lucidi e trovare soluzioni. La resilienza, secondo me, si costruisce nel tempo, e si esprime soprattutto nei momenti di difficoltà.

Ad esempio, per i nostri Alta Langa, ogni anno lavoriamo su 57 parcelle separate, distanti decine di chilometri tra loro, e monitoriamo ogni vigneto con grande attenzione. Se qualcosa va storto, dobbiamo essere pronti a reagire. Non c’è tempo per piangere sul latte versato, bisogna affrontare la situazione e cercare di rimediare. La resilienza è parte del nostro DNA: sappiamo che ogni difficoltà può essere superata, se affrontata con competenza, dedizione e lucidità”.

  

ATTITUDINE

L’attitudine piemontese è una parte fondamentale della nostra filosofia. È un approccio che privilegia la qualità rispetto all’apparenza, che si concentra sul risultato finale senza bisogno di ostentare. Noi piemontesi abbiamo un certo pragmatismo: preferiamo lavorare con impegno e passione, senza cercare il riconoscimento facile. Un esempio molto conosciuto è la Fassona: un animale che non poteva lavorare nei campi per la debolezza delle sue ossa e quindi apparentemente inutile. Era invece apprezzata per la qualità eccezionale delle sue carni. I piemontesi, superando la diffidenza per l’inutile, hanno continuato ad allevare questa tipologia di vitello portando sino a noi una delle prelibatezze gastronomiche più ricercate.

Lo stesso accade ancora ogni giorno: non ci interessa fare rumore, ma fare bene il nostro lavoro, in modo che il nostro vino parli da solo.

Questa attitudine è anche un invito a riscoprire l’autenticità in un mondo che spesso si concentra sull’apparenza come ad esempio il lusso ostentato. L’autenticità, secondo me, è il vero lusso perché fatto di consapevolezza dei veri valori. È la qualità che nasce dalla cura dei dettagli, dalla dedizione, dall’esperienza. Non è il prezzo che fa la qualità, ma quanto di noi stessi mettiamo nel nostro lavoro”.

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Lavorare nel mondo del vino non è solo una professione, ma una missione fatta di passione, dedizione e una continua ricerca di miglioramento. Come in una squadra di calcio, ogni elemento deve contribuire per raggiungere un obiettivo comune: creare un prodotto che sappia emozionare e raccontare il territorio da cui nasce. Con uno sguardo “avanguardistico” rivolto al futuro e radici ben piantate nella tradizione, questa filosofia rappresenta non solo un metodo di lavoro, ma un’autentica visione del mondo del vino.

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