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L’ALLENATORE CARLOS CUESTA: “LA NOSTRA FORZA È IL GRUPPO”

Collecchio, 18 ottobre 2025 - Le dichiarazioni dell’allenatore Carlos Cuesta, durante la conferenza di presentazione della settima giornata di campionato contro il Genoa, rilasciate nella sala stampa del Mutti Training Center di Collecchio.

 

L’AVVERSARIO DI DOMENICA: IL GENOA

Il Genoa ha un’identità di gioco molto chiara e aggressiva. Prova anche a usare la sua tifoseria e il suo ambiente in campo per creare una bella energia. Noi dobbiamo essere noi stessi, dobbiamo capire i momenti della partita, essere maturi con una squadra solida e compatta e abbiamo tanta voglia di andare domani a fare una bella prestazione per avere il risultato che vogliamo. Loro sono una squadra che ha la capacità di costruire. Lo hanno fatto con la Lazio o contro il Como dove hanno avuto dei momenti dove hanno costruito dal basso e molto bene. Quindi ci sono momenti dove scelgono di fare quello o altri dove scelgono di giocare più diretto. Il Genoa ha la capacità di fare entrambe, e noi, dentro le nostre qualità e di chi siamo noi, proviamo a fare il meglio e portare la partita dove vogliamo. Trentamila tifosi contro? E’ una bellissima opportunità per vedere quanto è forte il gruppo. Per quello dico che il 12esimo che lo chiamano ambiente, tifosi, stadio, ma il giocatore più importante che abbiamo noi è il gruppo. La cosa speciale è la forza del gruppo, la mentalità con cui vogliamo affrontare ogni partita. Domani sarà sicuramente una bella prova, mi aspetto di vedere una squadra competitiva, matura e solida. E che cerca ogni situazione da sfruttare al massimo ogni situazione per ottenere il risultato che vuole. Loro hanno fatto partite di altissimo livello, contro il Como una partita dove hanno creato le occasioni più importanti. Contro il Napoli hanno fatto una grande partita, con il Bologna dove vincevano fino alla fine. Io mi aspetto una squadra veramente forte, una squadra con idee molto chiare in attacco e in difesa, un’identità ben precisa. E dentro quello noi faremo il massimo per portarla dove vogliamo noi”.

DA BERNABÉ A ORISTANIO

“Bernabé? Contro il Lecce lui ha giocato più avanti, contro il Torino abbiamo giocato con Cutrone e Oristanio. Non è una novità, lo abbiamo già fatto. Sicuramente le caratteristiche dei calciatori ci permettono di fare cose del genere. Oristanio? Non sarà disponibile domani, sta facendo il suo percorso individualizzato come dicevo settimane fa. Dentro questo percorso ancora non è pronto per competere. Abbiamo usato la sosta al massimo per velocizzare questo recupero, ma ancora non è a disposizione”.

 

LE CONDIZIONI DELLA SQUADRA

La sosta è stato un momento per lavorare di più sulla nostra identità di gioco, per recuperare qualche infortunio e ci permette di andare con tanta volontà alla partita di Genova. E non vediamo l’ora di giocare domani. Ancora non so l’undici che inizierà. Vedremo domani. Valenti è a disposizione. Trabucchi e Plicco sono andati a giocare con la Primavera per rafforzare il minutaggio che hanno avuto in Nazionale. Frigan e Ondrejka continuano con i loro percorsi di recupero, anche Manu Valeri non è disponibile e continua con il recupero. Hernani Jr e Cremaschi rientrano con la squadra, uno perché è finito il Mondiale e l’altro che siamo felici di averlo già con noi e ci dà tantissimo”. 

 

LE SOLUZIONI IN ATTACCO

Se analizziamo la partita di Cagliari, nel secondo tempo abbiamo avuto tante combinazioni a destra, progressioni, fare occasioni di alto valore. E in altre partite per come si chiude l’avversario, ti forza a fare un gioco più periferico. Anche con il Lecce, negli ultimi minuti era più chiusa, abbiamo trovato l’imbucata di Circati che ha fatto la sponda a ‘Pelle’. E lì abbiamo concluso con Cutrone. Sicuramente la frequenza di situazioni ci piacerebbe che fosse più alta, sicuramente sì, a volte riesci a volte no. Ma quando stai parlando di un percorso di crescita, dobbiamo focalizzarci su altri aspetti: un aspetto è l’attacco nella metà campo avversaria, ma possiamo parlare di tutto quello che abbiamo fatto in costruzione, della nostra pressione alta, delle palle inattive offensive e difensive, dell’atteggiamento della squadra in momenti di difficoltà. E domani sicuro ci saranno momenti di difficoltà, e lì vogliamo vedere la maturità della squadra. E come siamo capaci a superarli e farli fronte. Il calcio mai sarà perfetto, sempre troveremo degli spunti o delle cose da migliorare. Ma senza essere perfetto, perché non lo sarà mai, potremo avere delle prestazioni molto positive o dei risultati. Io mi focalizzo su tutte le cose positive che abbiamo fatto, il nostro focus è sempre avere prospettiva. Di vedere quello che c’è, quello che manca o si può migliorare e quello che ci può portare a fare prestazione. Sappiamo quale sarà la strada, la faremo, e sicuramente siamo convinti che sarà una buona scelta e una buona strada. Cutrone? Può giocare un po’ più dentro, se gli piace dobbiamo sfruttarlo. Se invece abbiamo un calciatore più di fascia, dobbiamo sfruttare le sue qualità. Alla fine quello che ti marca la strada, a seguire il gioco o l’attacco, sono le caratteristiche dei calciatori. Creiamo un contesto che ci permetta di sfruttare al massimo le sue qualità. Almqvist? Ha capacità per creare l’1 contro 1. E noi dobbiamo essere bravi a creare il contesto perché lui possa sfruttare al massimo le sue qualità. Nell’1 contro 1, nella capacità pre attaccare la profondità, contro il Monza abbiamo visto che si è trovato a giocare a suo agio giocando più alto. E saremo noi con i nostri meccanismi che dovremo metterlo nelle migliori condizioni per fare la differenza”. 

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LA LINEA DIFENSIVA

Tutti avete visto che contro il Monza abbiamo giocato con la linea a 4. In questo caso viene condizionato per il contesto, non avevamo Circati che era in Nazionale, Sascha che era in Nazionale e non c’era Manu. Abbiamo provato a lavorare sulla nostra identità di gioco in tutte le fasi, in attacco e difesa, provando a migliorare per essere pronti per domani. Abbiamo una grande fortuna qua, ci sono giocatori con caratteristiche diverse anche nello stesso ruolo. Se vediamo i centrocampisti, possiamo vedere che ci sono tante caratteristiche diverse. Così come per i difensori e per gli attaccanti. Ci permette di essere più flessibili e ci permette di avere l’opportunità, in funzione della partita che vogliamo giocare, di avere una o più caratteristiche. Non è una questione legata al modulo, con una linea a 4 o 5 puoi sfruttare sia il gioco dentro o esterno, puoi difendere a 4 o 5. Al di là del modulo, la questione più importante sono i principi e dopo anche la relazione che tu vuoi creare in funzione dei calciatori che metti insieme”.

 

IL “MONDIALE” DI CREMASCHI

E’ stato molto importante per lui rappresentare il suo Paese, fare un torneo come quello che ha fatto, dando un contributo così importante. E’ un giocatore con caratteristiche molto chiare: fare gol, inserirsi negli spazi, creare spazi con i suoi movimenti, la capacità di avanzare un po’ di più, sicuramente ci può dare una bella mano e per quel motivo ha fatto parte della squadra”.

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