Parma, 10 dicembre 2025 – Lo stadio “Ennio Tardini”, nella mattinata di martedì 9 dicembre, si è trasformato in un luogo di incontro, ascolto e scoperta. Non solo uno stadio, quindi, ma uno spazio da esplorare grazie all’attività del progetto “Professione Inclusione”, nato dal lavoro svolto tra l'Associazione Noi Insieme, realtà di volontariato che si occupa di promozione dell'inclusione delle persone con disabilità intellettiva e di supportare l'attività della storica Cooperativa Insieme, e l’Istituto Giordani, in particolare la classe quarta T dell’indirizzo turistico.

Il percorso, dedicato al tema dell’inclusione e dell’accessibilità, accompagna gli studenti alla scoperta delle necessità di chi vive il territorio con bisogni differenti.

L’obiettivo è duplice: costruire consapevolezza e, allo stesso tempo, offrire competenze concrete per il loro futuro professionale nel settore turistico, dove progettare servizi realmente accessibili significa saper accogliere davvero tutti.

Dopo la fase teorica svolta nei mesi scorsi, i ragazzi stanno vivendo esperienze dirette in vari luoghi della città, affiancati dai volontari dell’Associazione Noi Insieme e dagli operatori e utenti della Cooperativa Insieme. Ed è proprio attraverso il contatto quotidiano, l’osservazione e il dialogo che la teoria si trasforma in comprensione autentica.

All’attività al Tardini hanno partecipato, oltre agli studenti e agli operatori, anche Angela Saccà, presidente dell’Associazione Noi Insieme, e Marina Basteri, vicepresidente della Cooperativa Insieme.

Per gli studenti, vivere l’interno dello stadio è stato un esercizio di concreta osservazione e ascolto, un’occasione per comprendere davvero come rendere gli spazi e i servizi accessibili a tutti. Un passo fondamentale per sviluppare un approccio professionale consapevole, orientato all’inclusione e verso una progettazione più attenta e inclusiva.

Questa attività si inserisce nel più ampio impegno di responsabilità sociale che Parma Calcio porta avanti con convinzione. Il Club considera lo stadio e i propri spazi come luoghi della comunità, da aprire e rendere disponibili a progetti che favoriscano crescita, consapevolezza e partecipazione. Dare casa a iniziative come “Professione Inclusione” significa contribuire a costruire una città più attenta, più accogliente e più vicina alle persone.