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NEVIO SCALA E PARMA LEGENDS: IL RITORNO DI UNA STORIA INDIMENTICABILE

Un nuovo inizio che si lega ud un passato glorioso. Nevio Scala è l’allenatore di Parma Legends, in occasione del debutto di domenica 30 novembre in casa del Lione nella celebrazione dei 75 anni di storia del Club francese «Mi hanno coinvolto con grande passione e con grande entusiasmo», racconta. Lui, che non ama particolarmente la tecnologia, ora si ritrova sommerso dai messaggi dei suoi ex ragazzi che formano questa squadra storica. «Ricevo centinaia di messaggi da parte loro, ed è bellissimo: ragazzi di qualità, dentro e fuori dal campo, con valori importanti».

 

IL BELLO DELLA NORMALITÀ: ALLENARSI TRA LA GENTE

Quando si pensa al Parma degli anni ’90, vengono in mente trofei, campioni e serate europee. Eppure, il loro segreto stava nella normalità e nella quotidianità del contatto con la città. «Allenarsi in un parco pubblico sarebbe impensabile oggi, ma per noi era normale e anche un divertimento: i ragazzi firmavano autografi alle mamme con i bambini in passeggino e ai vecchietti che giocavano a briscola che ogni tanto si fermavano per applaudire un gol di Melli. Ci divertivamo davvero, senza pensare che fosse straordinario».

Scala ricorda un episodio emblematico di quel periodo: «Un giorno pioveva e il campo era molto pesante. Georges Grun, non voleva allenarsi. Lo presi da parte e gli dissi: Georges, tu sei il simbolo di questa squadra, ti vogliono bene e ti stimano come capitano. Se non ti alleni, la prossima la perdiamo”. Lui capì lo spirito con cui parlavo e si allenò. La domenica abbiamo stracciato la squadra avversaria». Momenti come questi raccontano il cuore di una squadra che sapeva unire talento, disciplina e senso di appartenenza.

 

LE VITTORIE CHE SCRIVONO LA STORIA

Scala ripercorre i traguardi più importanti: dalla promozione in Serie A alla prima Coppa Italia, fino alla Coppa delle Coppe. «La promozione in Serie A è stata vissuta dalla gente di Parma con un entusiasmo unico. Tutta la città era in Piazza Garibaldi, c’era una festa incredibile. Noi eravamo felici dei risultati, ma vedere la gente gioire insieme a noi ci ha dato emozioni che non dimenticherò mai».

Raggiungere i trofei internazionali non è stato solo frutto di lavoro e pazienza, ma di una coesione straordinaria. «Tutti i successi sono figli di un gruppo che ha saputo vivere insieme, normalizzando situazioni che oggi sarebbero impensabili. Con le Parma Legends torniamo a rivivere quelle emozioni».

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NESSUN RIMPIANTO

«Non ho rimpianti. Ho solo ricordi straordinari. Avremmo potuto vincere lo Scudetto? Forse sì, ma le vittorie che abbiamo ottenuto sono state già incredibili e hanno segnato una storia». La felicità, per me, non è figlia del calcio. Sono stato felice da bambino nella mia campagna, quando ho incontrato mia moglie, quando sono nati i miei figli. Il calcio è stata una parentesi bellissima che mi riempie di emozioni, ma la vera felicità è una somma di cose che il Signore mi ha regalato».

 

I CAMPIONI

Tra i protagonisti di quel Parma spiccano nomi iconici come Faustino Asprilla. «Tino è arrivato da noi ragazzino, povero ma umile. Ha lavorato, si è inserito nel gruppo e ha fatto innamorare Parma con i suoi gol e i suoi colpi spettacolari. Purtroppo ha perso un po’ la misura di quello che poteva diventare, ma come giocatore non si discute. Ci sono tanti episodi divertenti che ricordo nello spogliatoio, ad esempio che mangiava i biglietti delle multe insieme al capitano Minotti».

Poi c’è il ricordo di Gigi Buffon che, a 17 anni, esordisce contro il Milan. Scala rivive quei giorni: «Lo bombardavamo di calci d’angolo e rigori in allenamento, e lui non subiva gol. Con i miei collaboratori dicevamo “Questo è un fenomeno”. Poi, venerdì e sabato, stesse situazioni, grande sicurezza. La sera prima della partita, ho comunicato la scelta a Nista, che accettò con grande maturità e disse che anche lui aveva visto quello che avevo notato io nel ragazzo. Quando lo speaker allo stadio annunciò Buffon in porta, ci fu un silenzio molto strano, nessuno se lo aspettava. Poi Gigi salvò il risultato con parate incredibili su Baggio e Weah».

 

UN PARMA IRRIPETIBILE

Guardando al presente e al calcio moderno, Scala non si sente di paragonare quel Parma ad altre squadre. «Quel Parma è inimitabile. In sette anni abbiamo vinto tutto: promozione in Serie A, Coppa Italia, Coppa delle Coppe, Supercoppa Europea e Coppa UEFA. È difficile confrontarlo con qualsiasi altra squadra, anche se rispetto profondamente tutti gli allenatori che hanno raggiunto traguardi prestigiosi».

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