Genova, 19 ottobre 2025 - Le dichiarazioni dell’allenatore Carlos Cuesta, rilasciate al termine della partita Genoa-Parma, valida per la settima giornata del campionato Serie A Enilive 2025/26.
“Sono orgoglioso della squadra, dello spirito di squadra che abbiamo messo in campo e che c’è anche in allenamento, della mentalità in partita e del fatto che ci siamo focalizzati sulla risoluzione del problema. Siamo stati squadra, non solo chi era in campo, ma anche tutti quelli in panchina, compreso lo staff. Questo fa parte della mentalità che dobbiamo avere per percorrere la nostra strada, che è lunga. Siamo contenti di aver conquistato un punto. Ora dobbiamo crescere. Vogliamo anche creare e segnare di più. Difesa a quattro? È una novità e come tutte le novità hanno bisogno di un po’ di tempo per essere sistemata. Nel primo tempo abbiamo avuto più controllo, nella ripresa dopo l’espulsione c’è stato un momento di difficoltà, è stato difficile in dieci contro undici e senza i nostri tifosi, questo è anche il bello del calcio. Abbiamo saputo soffrire. È questa la maturità che volevo? Per me essere giovane non c’entra con la maturità. Per me maturità vuol dire saper affrontare tutti i momenti e oggi la squadra ha saputo affrontare momenti di difficoltà e questo è un segno importante di maturità per il nostro percorso che ancora dobbiamo fare. Suzuki? La partita lo ha reso protagonista. Zion è un esempio come professionista, vive per il calcio. Ogni giorno è un esempio dentro e fuori: come curare sé stesso e provare a fare sempre il massimo. Lavorare bene paga e oggi ha pagato. Siamo felici per la sua prestazione e per quanto ha aiutato la squadra. Perché togliere Bernabé? Per caratteristiche, siamo rimasti in dieci e dovevamo coprire di più il campo. È solo questo il motivo. Parlato con Ndiaye? No, sbagliare fa parte del calcio e del percorso di crescita del calciatore. La posizione di Estévez? È un calciatore molto intelligente con una grande capacità di lettura, ha leadership. Ha giocato nel suo ruolo in maniera molto corretta, il livello di concentrazione è stato fantastico, ci ha dato tanto. Sono contento. Gli attaccanti hanno visto poco la palla con il nuovo sistema? È un processo legato ad altre situazioni e ad alcuni cambiamenti. Ora ci aspetta il Como, un’altra gara molto difficile”.