L’IDEA DI CARLOS CUESTA
'La prima cosa è che non penso sia giusto mettere delle aspettative, perché le aspettative non portano risultati secondo me quello che porta il risultato sono gli standard delle abitudini quotidiane, quindi il nostro focus sarà veramente su quello, e dall'altra parte sull'idea di gioco, la prima cosa che dobbiamo fare è conoscere bene l'ambiente e conoscere bene i calciatori e sicuramente ci saranno certi aspetti che dipendono da noi a livello di organizzazione, proveremo sempre ad avere una squadra organizzata in tutte le fasi, sia difensiva sia offensiva, ad avere certi principi molto chiari, e di là sempre sarà lo stesso, le nostre idee saranno guidate sullo stesso obiettivo che è sfruttare al massimo le risorse che abbiamo, sfruttare al massimo il potenziale dei calciatori che ci saranno e fare il meglio per creare il nostro modo, oltre ad avere un'identità chiara come squadra. Le responsabilità sono diverse, quello che ho provato a fare è sempre stato lo stesso ovvero aggiungere valore, quindi provare a fare del mio meglio per aiutare l'allenatore, per aiutare i ragazzi a esprimere il loro potenziale e aggiungere tutto quello che sapevo. Ora ho cambiato ruolo come ho già fatto in passato, sicuramente la scelta invece di essere influenzata, è stata fatta da me ed è sicuramente questo il cambio più grande. Quello che posso dire è che dobbiamo difendere molto bene e dobbiamo attaccare molto bene, dobbiamo provare a far gol e dobbiamo provare a non prenderne, quindi quello sarà sempre l'obiettivo e sempre punteremo su quella linea, perché nel calcio hai momenti dove attacchi hai momenti dove devi difendere, sempre, qualsiasi partita quindi dobbiamo essere bravi a fare entrambe. Non voglio dire un settore specifico perché non è così (un settore più forte di un altro, nda), non è una questione di volontà, è una questione di credo. Penso che il Parma sia una squadra con potenziale e penso che oggi nel calcio bisogna essere completi: hai bisogno di sapere come difendere in blocco basso quando è necessario, saper come pressare alto, devi sapere attaccare quando ci sono spazi, quando non ci sono. Certo che ci saranno certe preferenze ma vogliamo essere una squadra che abbia delle soluzioni per affrontare ogni tipo di contesto, sfruttando al massimo il potenziale dei nostri calciatori perché alla fine attaccano 11, difendono 11, quindi siamo tutti sulla stessa linea con diversi compiti con diversi ruoli, con diverse responsabilità ma nel calcio di oggi sei uno, ovvero sei una squadra quando attacca sei una squadra quando difende; quindi, quello per forza deve essere così e sarà così'.
LA VISIONE DEL “CLUB PARMA”: PRIMA SQUADRA, SETTORE GIOVANILE E FEMMINILE
'Dal primo giorno in cui ci siamo sentiti, abbiamo avuto molta chiarezza non solo sui compiti, ma anche sulla volontà e la visione della società, in questo caso è un progetto di Club e il Club è tutto, non è solo la Prima Squadra Maschile e quindi la nostra intenzione è creare come diceva il Direttore una cultura. E quella cultura si costruisce con gli atteggiamenti quotidiani, noi proveremo a essere uno senza dividerci tra le aree, siamo uno e la mentalità e la filosofia e l'identità del Parma Calcio, provando a ispirare e ad aiutare il più possibile per avere una linea guida per tutti per andare avanti con questa filosofia'.