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LA DICHIARAZIONE DEL CEO FEDERICO CHERUBINI ALLA PRESENTAZIONE DI CARLOS CUESTA

Parma, 26 giugno 2025 - La dichiarazione del CEO Federico Cherubini alla presentazione dell’allenatore Carlos Cuesta, nella sala stampa “Gianfranco Bellè” allo stadio Ennio Tardini di Parma. 

 

Saluto e ringrazio tutti voi che siete qui oggi, porto naturalmente i saluti del Presidente Kyle J. Krause, che non è qui in Italia e quindi purtroppo non può partecipare, ma naturalmente ci tiene a mandare un saluto e dare un 'in bocca al lupo' anche a Carlos per l'inizio di questa avventura. La presentazione del nostro allenatore ci permette anche di raccontare com'è arrivata questa scelta, è stata una scelta che ha fatto parlare molto, ci ha fatto piacere questo, però ci teniamo subito a chiarire un aspetto: dietro questa nostra scelta non c'è nessuna volontà di stupire nessuno, non cercavamo effetti speciali dando l'incarico a un allenatore così giovane. Non c'è nessuna relazione neanche con la precedente esperienza che abbiamo vissuto con Cristian, non è che aver fatto una scelta rischiosa a febbraio, ci ha spinto a pensare che questa sia la strada in assoluto e quindi cerchiamo la sfida, anzi. Nel momento in cui abbiamo scelto Cristian, c'erano ragioni precise che ci hanno spinto a pensare che fosse il profilo adatto, oggi abbiamo fatto delle riflessioni, molto approfondite che ci hanno portato a valutare Carlos Cuesta come il profilo giusto. Abbiamo fatto riflessioni su due ambiti, in generale in particolare. Una è stata una riflessione più ampia di sistema, molto spesso noi dirigenti sportivi e società, parliamo di progetto, forse abusiamo di questo termine e poi andiamo a vedere che solo nello scorso anno più o meno il 50% degli allenatori che hanno allenato in Serie A sono stati sollevati dall'incarico. Noi siamo stati tra quei Club che hanno alimentato questo sistema, che sicuramente non è virtuoso. Questo trend, consolidato ormai da anni, ha fatto sì che in Italia c'è la permanenza media di un allenatore su una panchina che è la più bassa, probabilmente, dei principali campionati europei, diciamo che supera di poco i 300 giorni. Questo significa che stiamo affidando progetti pluriennali per poi interromperli quasi sempre al termine o, quasi mai, dopo più di una stagione.

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Io credo che noi ci siamo posti il tema di come poter provare a dare una risposta a questo sistema che spesso porta anche, naturalmente, gli allenatori a vivere un rapporto di contrapposizione, quasi di conflitto con il Club, perché con questi numeri è anche difficile per un allenatore, secondo me, fidarsi di quelli che vengono raccontati come progetti societari. Quindi abbiamo pensato che dovevamo provare a cambiare qualcosa, a recuperare quell'idea di allenatore come elemento, come profilo fondamentale, come figura fondamentale nella crescita strutturale del Club e per far questo, abbiamo pensato di affidarci a un profilo, che potesse avere tante delle caratteristiche che noi stavamo cercando, per andare oltre quelli che sono gli obiettivi di medio termine. E, quindi, perché il profilo di Carlos Cuesta? Un profilo sicuramente internazionale, è un allenatore giovane che ha avuto già esperienze in tre diversi Paesi, ha allenato in Spagna, ha allenato in Italia, ha avuto esperienze importanti in Inghilterra, ha avuto esperienze in Prima Squadra come negli ultimi anni nello staff di Arteta, ha avuto esperienze nei settori giovani, cosa per noi fondamentale nella logica di creare una cultura di Club. È sicuramente ambizioso, è sicuramente giovane, questo è un dato anagrafico, ma la cosa che a me ha colpito molto di Carlos, ma non da oggi, è quanto sia strutturato in senso naturalmente positivo, cioè quanti contenuti abbia rispetto a quella che è la sua giovane età. Per cui noi riteniamo in questo momento che sia stata la scelta giusta e soprattutto che possa supportare un percorso di crescita del Club, che dovrà essere centrato a degli obiettivi di breve periodo, che sono quelli che guidano tutte le nostre valutazioni e che purtroppo saranno sempre in qualche modo legati ai risultati, ma soprattutto stiamo chiedendo a Carlos e al suo staff di essere molto integrato e aiutarci per costruire questa cultura di Club che vuole unire il percorso della filiera del settore giovanile, rivolgere attenzioni a tutto quello che fa parte integrante di questo Club e non solo quel circolo molto chiuso che di solito sono le Prime Squadre. Quindi, questi sono stati un po' i presupposti che ci hanno portato a scegliere Carlos Cuesta. Un ringraziamento particolare va all'Arsenal perché ci ha permesso attraverso una 'non negoziazione', ma sicuramente Carlos avrà dovuto risolvere internamente il contratto che lo legava all'Arsenal, quindi ringraziamo l'Arsenal, il direttore Berta, l'allenatore Arteta che hanno dato la possibilità a Carlos di affrontare questa nuova avventura. Oggi parte l'avventura di Carlos Cuesta, nei prossimi giorni ufficializzeremo lo staff tecnico che affiancherà Carlos Cuesta nella sua avventura a Parma, quindi, siccome ci sono delle figure che ancora stanno liberandosi dai Club di appartenenza, persone che sono legate a Carlos, non daremo nessun tipo di indicazione rispetto ai componenti di questo staff, ma nei prossimi giorni contiamo di dare lo staff completo che inizierà poi a metà luglio a lavorare insieme a Carlos.

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Vorrei toccare due temi per fare chiarezza sulla nuova organizzazione interna che il Parma ha nell'area tecnica. Qualche giorno fa è stata ufficializzata la risoluzione contrattuale di Mauro Pederzoli, in realtà qualche mese fa avevamo anticipato che Pederzoli sarebbe passato a svolgere altri ruoli. A oggi non siamo alla ricerca di nessun’altra figura. Il nostro Football Director è Alessandro Pettinà, che ha preso in carica le funzioni tipiche che erano in carico al direttore sportivo, e sarà coadiuvato dal capo scout Massimiliano Notari e da Mathieu Lacome. La direzione sportiva del Parma Calcio è in mano a loro tre con cui ho stabilito un ottimo rapporto, sono molto contento. Infine, vorrei ringraziare la città, la piazza, la tifoseria per questi primi giorni di campagna abbonamenti. Lo scorso anno ci sono stati numeri importanti, ma sono stati numeri generati dall'entusiasmo per il ritorno in Serie A. Non era facile ripartire con entusiasmo rispetto alla campagna abbonamenti dopo una stagione emozionante nel finale, ma che ci ha fatto soffrire. Vedere che questi primi giorni sono così importanti ci rende orgogliosi. Ringraziamo tutti quelli che hanno sottoscritto l'abbonamento e speriamo che tanti altri possano farlo perché l'atmosfera del Tardini deve continuare a essere il valore aggiunto del Parma Calcio come lo è stato nel finale di stagione'.

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