Parma, 29 aprile 2024 – Tra gli applausi del pubblico in tribuna e l’entusiasmo delle oltre 1600 persone coinvolte, si è chiusa allo stadio 'Ennio Tardini' la terza edizione del torneo internazionale “Copa Crozada”, organizzato da Parma Calcio Academy e dedicato alle società affiliate su tutto il territorio nazionale e ai partner dall’estero.

Sono state 73 le squadre, per un totale di oltre 800 atleti ed atlete, a partecipare all’evento, in programma nelle strutture del Club da giovedì 25 aprile a domenica 28 aprile, con il gran finale nella casa del calcio gialloblu, dove si sono giocate le ultime partite delle quattro categorie (Pulcini 1° anno, Pulcini misti, Esordienti 1° anno ed Esordienti misti).

La vittoria, guadagnata sullo stesso campo in cui qualche ora prima esultava la nostra Prima Squadra Maschile, sostenuta dai ragazzi partecipanti alla “Copa Crozada” con 1600 bandierine che hanno colorato la Curva Sud, è stata conquistata dalle società Progetto Montagna, Cancún (Messico), IFA Malta (Malta) e Vipo Trento.

Alla presenza di Davide Antonelli, Delegato allo Sport del Comune di Parma, Silvia Bocchi, in rappresentanza di Parmalat (Main Sponsor dell’evento) e Gianluca Baschieri, Responsabile dell’Attività di Base Parma Calcio, i premi sono stati consegnati da Roel Vaeyens e Luca Martines, rispettivamente Managing Director Sport e Managing Director Corporate del Parma Calcio.

«Voglio congratularmi ancora una volta con tutti voi per i vostri successi e per essere stati qui in questi giorni. In particolare, ci tengo a ringraziarvi ancora per ieri e per il vostro supporto. Spero che un giorno sarete voi i nuovi tifosi del Parma Calcio» ha dichiarato Roel Vaeyens.

«Il messaggio più importante l’hanno già dato i ragazzi: 4 giorni di sport, calcio, passione ed entusiasmo. Il Tardini è uno stadio che ha cento anni e che ha ospitato i più grandi campioni della storia del calcio. Sabato, su questo campo, abbiamo anche conquistato un’importante vittoria con la Prima Squadra Maschile. Il messaggio più bello che posso dare a questi ragazzi è che bisogna sognare perché senza sogni si è come tutti gli altri» ha concluso Luca Martines.